Le lezioni da apprendere 2 pp 3-3 I lettori e i contributi a questa rivista continuano a crescere, a conferma che la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) colpisce e affligge i pazienti e le loro famiglie in tutto il mondo, a prescindere dall’etnicità. In alcuni paesi la prevalenza dell’ADHD è in costante aumento grazie a un più ampio riconoscimento, ma in altre nazioni rimane un argomento controverso. Un recente sondaggio negli USA mostra un aumento dei bambini diagnosticati con ADHD, dal 7% nel 1998–2000 al 9% nel 2007–09. Il rapporto era di due maschi per una femmina, un miglioramento nonostante la rilevante sottorappresentazione delle femmine, che non vengono diagnosticate precocemente o affatto.
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Il neuroimaging per l’ADHD e le applicazioni cliniche Katya Rubia pp 4-6 La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è caratterizzata da sintomi di disattenzione, impulsività e iperattività1 inadeguati all’età e colpisce globalmente il 5% dei bambini in età scolare. L’ADHD è associata a gravi comorbilità psichiatriche e a problemi di salute mentale sia nell’infanzia che nell’età adulta, dove persiste nel 65% dei casi e colpisce il 4% della popolazione adulta. Nei pazienti con ADHD le funzioni esecutive necessarie al comportamento maturo, adulto, finalizzato, come inibizione, attenzione, flessibilità cognitiva, memoria di lavoro e lungimiranza temporale, sono limitate. Tali funzioni sono mediate da reti neurali con sviluppo tardivo quali i lobi frontali, i nuclei della base e le regioni parieto-temporali.
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Le implicazioni del Libro verde per i SEN Andy Bloor pp 7-8 A maggio 2010, dopo 13 anni di governo Laburista, è nato un governo di coalizione tra il partito Conservatore (destra) e il partito Liberal Democratico (centro sinistra). A marzo 2011 il governo britannico ha pubblicato il Libro verde Supporto e aspirazione: un nuovo approccio ai bisogni educativi speciali e alla disabilità. Si potrebbe sostenere che nel Regno Unito questo documento segna una delle più importanti svolte nell’assistenza ai bambini con bisogni speciali dal rapporto Warnock nel 19782 e dalla legge sull’istruzione, l’Education Act del 1981.
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Il riconoscimento dell’ADHD come disabilità in Europa Stephanie Clark and Kate Carr-Fanning pp 9-11 Le organizzazioni professionali interessate e gran parte degli scienziati specializzati nel campo concordano che l’ADHD è un disturbo nell’accezione medica di “disfunzione dannosa”, nozione confermata dalla nostra esperienza personale e da un’ampia evidenza scientifica. Tuttavia, l’offerta di diagnosi e trattamento dell’ADHD in Europa è erratica e inadeguata, esacerbata da una scarsa educazione al riguardo. La scorsa primavera, ADHD-Europe– associazione comprendente organizzazioni di Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria – inviò un sondaggio ai propri membri.
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L’ADHD, la gravidanza dell’adolescente e il misuso di droghe: analisi di due casi studio Deborah Judge and Shirley Gracias pp 12-14 La strategia decennale del governo britannico sulla gravidanza dell’adolescente, pubblicata nel 1999, mirava a ridurre il numero di gravidanze fra le adolescenti e aumentare la partecipazione dei genitori all’educazione, formazione e occupazione, diminuendo il rischio di esclusione sociale a lungo termine. Ciononostante, gli studi su ampie coorti di adolescenti in stato interessante hanno fornito regolarmente risultati avversi. Nel Regno Unito esiste una tendenza a concentrarsi sugli esiti negativi, per cui la percezione del pubblico tende ad associare la maternità delle adolescenti a un esempio di fallimento della società.
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Il coinvolgimento dei genitori nella titolazione della dose – una prospettiva olandese Rob Rodrigues Pereira pp 15-18 Nella mia esperienza, i genitori non desiderano avviare una terapia farmacologica per un comportamento difficile, specialmente con un farmaco che riceve cattiva pubblicità dai media. I genitori che visitano il mio ambulatorio per la prima volta mi pongono spesso le stesse domande: “Quali sono le conseguenze a lungo termine? Questi medicinali potrebbero essere nocivi?”, “Qual è la durata del trattamento?”, “Il carattere di mio figlio resterà lo stesso oppure diventerà uno zombie?”, “Il mio bambino avrà uno sviluppo normale?” e “Questi farmaci provocano la dipendenza?”
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La sindrome di Tourette e l’ADHD Jeremy S Stern pp 19-21 Una rapida ricerca su ADHD in pratica non fornisce risultati sulla sindrome di Tourette e sui tic, tuttavia i servizi per i soggetti con tale patologia sono molto interessati alla sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La sindrome di Tourette è definita una combinazione di tic motori e fonici cronici, cioè un disturbo del movimento. Le anomalie dei movimenti e le vocaliz zazioni associate a questo disturbo presentano una gravità molto ampia. Nondimeno, anche i casi lievi sono importanti, poiché la sindrome di Tourette è caratterizzata dalla presenza di comorbilità, solitamente il disturbo ossessivocompulsivo (OCD) e l’ADHD.
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La gestione dell’ADHD nell’adolescenza: le sfide Jenny Brown pp 22-23 La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) colpisce il 3–5% dei bambini in età scolare, con un rapporto di 3 maschi per 1 femmina. Le famiglie e i docenti sono sempre più consapevoli del disturbo, che viene sempre più riconosciuto e diagnosticato nei bambini di età scolare. L’ADHD è un disturbo cronico e pervasivo, che si protrae nell’adolescenza e in età adulta con una certa riduzione della gravità dei sintomi, ma con un effetto rilevante sul funzionamento. I sintomi puri dell’ADHD provocano minore concentrazione, iperattività motoria e impulsività. Circa due terzi dei giovani con ADHD sono affetti da comorbilità, tra cui disturbi della condotta, tic, sindrome di Tourette, disturbi dello spettro autistico, ansia, depressione e difficoltà dell’apprendimento.
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